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Attività

Laboratori di PASSAGGI DI VENTO 2023

SUMMER SCHOOL 2023

 

Elena Sardi accompagnerà dei piccoli esploratori in giochi e racconti dove sono necessarie attenzione e meraviglia.

 

Appostàti sul cucuzzolo del cuore, in ascolto dei suoni del mondo e delle parole, osservando con gli occhi dell’Immaginazione lo svolgersi delle cose. Un piccolo Passaggio quotidiano che vorrebbe servire e aiutare a pensare, ad aggiungere forza al tentativo di costruire un mondo migliore e a custodirne memoria.

 

La scelta del titolo dei Laboratori è suggerito da una poesia di Emily Dickinson, tratta dalla raccolta postuma della poetessa, Silenzi:

 

L’acqua, la insegna la sete.
La terra – gli oceani trascorsi.
Lo slancio – l’angoscia –
La pace – la raccontano le battaglie –
L’amore, i tumuli della memoria –
Gli uccelli, la neve.

 

 

I Laboratori sono una ulteriore novità inserita all’interno della rassegna PASSAGGI DI VENTO 2023 e vogliono rivolgersi a fasce di età particolari, coinvolgendo i piccoli cittadini all’interno dell’argomento di quest’anno, accompagnandoli nelle tematiche attuali con riferimento alla conoscenza di cosa è l’ecologia e, in questo caso, con uno sguardo mirato al problema dell’acqua, l’elemento prezioso dal quale dipende ogni forma di vita.

 

ORARI DEI LABORATORI DEL 3 AGOSTO 2023

 

Alle ore 14:30 (ragazzi dai 4 ai 7 anni) e alle ore 16:30 (ragazzi dagli 8 agli 11 anni): “…L’acqua s’impara dalla sete” – storie di meraviglie e letture giocose.

 

Per prenotare telefonare al numero 347 9937340

LPV1 - Laboratori 2023 PASSAGGI DI VENTO 4-7.png
LPV2 - Laboratori 2023 PASSAGGI DI VENTO 8-11.png

Quest’anno l’appuntamento di PASSAGGI DI VENTO ha visto un suo ampliamento nella giornata del 3 agosto con una iniziativa rivolta ad una fascia di età compresa tra i 4 e gli 11 anni.


All’uopo si è quindi cercato di approntare un incontro coi bambini che avesse la caratteristica di mantenere la continuità con l’argomento della due giorni di settembre (sabato 9 e domenica 10). L’incontro avrebbe dovuto approcciare una questione attinente le tematiche ambientali.
In questa occasione abbiamo ricevuto la collaborazione di Elena Sardi con un suo intervento in merito all’elemento ACQUA.

 

RELAZIONE DI ELENA SARDI SU “L’ACQUA S’IMPARA DALLA SETE ...” STORIA DI MERAVIGLIE E LETTURE GIOCOSE LABORATORI EFFETTUATI IL 3 AGOSTO 2023


Lunedì 26 giugno, dietro invito del Cespec, Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo, con cui collaboro, ho preso contatti con Agostino Forte della Fondazione Acceglio per proporre delle letture sull’ambiente alle giovanissime lettrici e ai giovanissimi lettori della Valle Maira.
Successivamente alla lettura del programma della seconda edizione di "Passaggi di Vento 2023", della quale i Laboratori per i bambini sarebbero stati parte integrante, ho deciso di preparare delle letture ad hoc. Il tema di quest’anno è Catastrofi tascabili, ovvero come i danni ambientali si riverberano nel nostro vissuto personale e individuale di attori della Storia, oltre che collettivo.
Stabilita la data del 3 agosto per effettuare i Laboratori, ho scelto albi  illustrati per bambini dai 4 ai 7 anni con delle storie acquatiche, prevalentemente di mare, come la storia di Giona in La voce del mare di Marlies Van Der Wel, edito da Sassi. Giona scopre il mare a due anni e si sente rapito dal suo richiamo, fa di tutto, tentativo dopo tentativo, per vivere in fondo al mare. L’ho scelto, oltre che per l’andamento a ripetizione, età dopo età, che si presta alla lettura ad alta voce, anche per le dimensioni assai congeniali nel porgere sotto i nostri occhi il mare dentro la stanza e per la gamma di blu che cambiano a seconda della profondità, infine come incoraggiamento a provare e riprovare a inseguire i sogni, qualunque essi siano, nonostante i fallimenti dietro l’angolo: se il nostro sogno è prenderci cura della bellezza del Pianeta e preservarne la meraviglia, non dobbiamo fermarci davanti a un’impresa che talvolta sembra impossibile. 


Ho portato con me le altre storie per la varietà dello stile delle figure proposte, e per lo scorcio da cui lasciano intravedere la bellezza e la ricchezza degli ecosistemi, uno per tutti: il pop-up Oceano di Anouk Boisrobert e Louis Rigaud. Vi invito a cercare degli stessi autori: Popville e Nella foresta del bradipo, per esplorare altri ambienti.


Per i più grandi, 8-11 anni, ho alternato libri assai differenti: un libro di divulgazione sulla plastica per introdurre l’argomento con scientificità, ma anche con ironia, e un lungo racconto d’autore. Il primo è Plasticus Maritimus, una guida tascabile per beach cleaner, scritto da una biologa marina, Ana Pego, che ha scoperto il mare dietro il cortile della sua giovinezza, a 12 anni. Era solita uscire di casa, rivolgendo questo saluto alla madre: “vado a vedere la spiaggia” e ha trascorso molti anni, in seguito, a raccogliere rifiuti sulle spiagge di tutto il mondo. Insieme abbiamo guardato le foto di alcune mostre d’arte, dove le opere in esposizione sono state realizzate con rifiuti in plastica, portati a riva dalle correnti, come l’inquietante esemplare di scheletro di balena, costruito con minuscoli pezzi-ossi di plastica bianca. Questo il link per approfondire: https://www.topipittori.it/it/topipittori/de-plasticizziamoci.
Il secondo è un breve romanzo senza tempo di Michael Morpurgo, dal titolo ahimè poco originale L’isola delle balene, anche perché abbiamo scoperto non trattarsi del gigantesco cetaceo, ma di un suo lontano parente, per così dire, il narvalo. Il maschio di questa specie presenta una lunga e misteriosa zanna attorcigliata a spirale, che spunta in senso orizzontale dalla mascella superiore. Daniel e Gracie, i ragazzi protagonisti della storia vivono in un posto non molto diverso da un qualunque villaggio della Valle Maira: abitano su un’isola di pescatori, Bryher, al largo delle coste della Cornovaglia, abituati a girare in lungo e in largo per la natura selvaggia, e devono vedersela con certe cattive abitudini degli adulti della loro comunità, interessati più al profitto che alla conservazione dell’ambiente circostante. Inoltre, complice una vecchia leggenda, sfateranno le maldicenze su un uomo, considerato da tutti il capro espiatorio, chiamato da tutti il Migratore, e che i due amici hanno il divieto di frequentare. Insieme abbiamo letto la struggente scena di un narvalo spiaggiato, e di come le sue strida abbiano richiamato a riva molti altri narvali, col rischio di rimanere tutti intrappolati fuori dall’acqua, fenomeno che purtroppo continua a ripetersi sulle coste dei mari del Nord.


I bambini del primo incontro pomeridiano erano tanti e delle età più disparate, e non è mancata, a tratti, un po’ di confusione, tipica di quando si viene presi dall’urgenza di fare e dal piacere di stare insieme. Ho invitato i bambini a imbastire un loro paesaggio acquatico, a partire da alcuni sfondi: di fiumi, di mare, di stagni e di oceani, che consistevano nelle riproduzioni delle tavole degli albi letti. Sullo sfondo in 3D (piegando il fondale in senso orizzontale oppure verticale) i piccoli paesaggisti hanno dato sfogo all’immaginazione, servendosi di materiali, raccolti da me in natura, di spezie e anche di legumi secchi, col divieto assoluto di usare plastica e colla. 


A conclusione del pomeriggio ci siamo spostati nel prato, fuori dalle luminose stanze della sede del municipio che ci ha ospitato, e abbiamo soffiato via i paesaggi con un’intenzione. Abbiamo sostituito l’inquinante messaggio in bottiglia con un intimo e personale desiderio, e in alcuni dei visi a palloncino, gonfi di fiato, ho immaginato io stessa alcune di quelle mute voci, zittite all’improvviso dall’importante rituale, benchè fino a qualche istante prima fossero così allegramente rumorose.
I ragazzi di età maggiore del secondo incontro, dopo le letture, sono rimasti a giocare, divisi a gruppo, con un libro di divulgazione scientifica per gruppo. Qualcuno, sfogliando Fluidoteca di Berta Paramo, edito da Quinto Quarto, ha mimato le espressioni che facciamo quando dal nostro corpo facciamo uscire certi liquidi, e abbiamo apprezzato tutti la disponibilità allo scherzo e lo sforzo d’interpretazione! Qualcuno, a partire da Il sogno del Nautilus di quello scrittore sensibile e visionario che è David Almond, ha immaginato come sarebbe un monumento della Valle Maira, come il Ponte del Diavolo, colonizzato dalle acque, nell’ipotesi distopica di un pianeta Terra sommerso, e di conseguenza abitato solo da alghe, pesci e simili. Qualcun altro, a partire da Che cos’è un fiume ci ha raccontato e disegnato un tratto del Maira. Un fiume, dice l’autrice, Monika Vaicenaviciene, vincitrice del Premio Andersen 2020 come miglior libro di divulgazione è: luogo di incontri, è memoria, è rinnovamento, è energia, è viaggio, è un filo, è un segreto… E per te che cos’è un fiume? Qual è il tuo fiume? Due fratelli presenti, disegnatori provetti, hanno reinterpretato un animale dalla vita assai discussa in valle, il lupo, esempio della criticità della convivenza tra l’uomo e le altre specie viventi, e hanno reinventato una leggenda per questo esemplare che digrigna i denti, sulle orme di Tresor, con le illustrazioni di Rebecca Dautremer, liberamente ispirato al bestiario medievale di Brunetto Latini.
Mi sono dilungata, e ho lasciato la cosa più importante alla fine: ringraziare tutte e tutti per l’accoglienza e per il clima festoso. Da anni la valle mi ha accolto e ha dispiegato per me i suoi tesori di rocce e di cuori, di ossa e carne, oltre che di memorie e silenzi, non sempre noi cittadini ci sentiamo a nostro agio di fronte alla selvaggia natura, ma con un libro in mano diventa più facile avvicinarla, con occhi curiosi intorno che fanno da eco e facce che si sporgono, impazienti di voltare pagina e vedere che cosa viene dopo. 
 

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