top of page

Eravamo Noi

CONOSCERE LA REALTÀ TRASCORSA E SPESSO DIMENTICATA…
ERAVAMO NOI
EVENTI E MOSTRA DOCUMENTARIA SULLA NOSTRA EMIGRAZIONE

FONDAZIONE ACCEGLIO, CON “VOCI DAL MONDO"
ED IL PATROCINIO DEL COMUNE DI ACCEGLIO ED UNIONE MONTANA VALLE MAIRA

 

Mostra “ ERAVAMO NOI…..” L’emigrazione dalla Valle Maira

Inaugurata, il 14 luglio 2017 presso i locali al piano terreno del Palazzo Comunale di Acceglio, la mostra è stata costruita ed allestita dalla Associazione “Voci del Mondo” di Dronero (Presidente Elda Gottero) che gentilmente l’ha proposta alla Fondazione Acceglio, essendo l’emigrazione di intere famiglie verso la Francia, Germania, Svizzera e le Americhe del Sud e del Nord particolarmente in Argentina e California, una realtà molto viva ancora in Valle.

Gli anni di maggiore emigrazione dalla Valle Maira si riferiscono dal 1861 al 1970. Molta la documentazione raccolta: fotografie, scritti, pannelli statistici e curiosità come quella di Battista Bernardi perito nel tragico naufragio del Titanic nel viaggio della speranza o di Giacomo Inaudi, il calcolatore umano. Molti i visitatori turisti abituali della Valle Maira, ma soprattutto ex emigrati e parenti di emigrati.
Il percorso tra i vari pannelli evidenzia la stragrande maggioranza di mano d’opera impiegata in agricoltura, nei lavori edilizi, stradali e ferroviari e anche nelle miniere e nelle industrie.

Coloro che emigravano nelle nazioni d’Oltralpe per lavorare tornavano a casa in primavera col loro gruzzolo di soldi guadagnati e risparmiati con sacrifici inauditi e privazioni inconcepibili. Ma accanto a questa emigrazione temporanea si sviluppò, in maniera sempre più considerevole, un’emigrazione a carattere definitivo che coinvolse tutte le regioni italiani, verso i paesi Europei ed in particolare verso le Americhe.

Anche gli abitanti di Acceglio hanno contribuito ad arricchire la documentazione, su richiesta di Fondazione, con fotografie e ricordi dei loro emigranti. Interessante la relazione del Parroco di Chiappera sull’emigrazione in Francia, contributo gentilmente offerto da Roberto Mattiauda tratto dal suo libro “Memorie di Curati di Montagna”, Ed. Tipografia Subalpina, 2015.
 

La mostra è restata aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle ore 10,00 alle ore 12,30 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00 fino al 20 di Agosto.

In questi ultimi anni il fenomeno inverso dell’ immigrazione dai paesi dell’Asia minore, e del centro e sud Africa non può che portarci a riflessioni circa le differenze sostanziali nel modo di affrontare in Europa questo evento epocale che sicuramente cambierà per il futuro anche la nostra nazione.

“Lapide che si trova ai piedi del Colle Monte Sautron dove avvenivano i passaggi per la Francia, in cerca di lavoro” scritta in italiano e in occitano.

Recita:
Achestes peires eschiapà, achestes rocies patanues, savatà da l’auro e da lo sejo enserun na rissunanso perdué. I pas, le vous di nosti emigrant. Omes, fremo, meines che anaven en Franso a sercar achel travai, achel pan che la tero nativo lui donavo ren".  

"Queste pietre spaccate, queste rocce ignude e percosse dai venti e dalla tormenta rinserrano un eco perduta: i passi, le voci dei nostri emigranti. Uomini, donne, bambini che si recavano in Francia a cercare quel lavoro, quel pane che a loro la terra nativa non dava”.

Documenti e testimonianze
bottom of page