ANNA LAURA FORLATI

SUI LABORATORI DI PASSAGGI DI VENTO 2025

 

Sono partita al mattino  presto da Torino, attraversando piccole stazioni e borghi, poi ancora fino alla profonda Val Maira, nel paesino di Acceglio.

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Qui l'acqua si percepisce come una presenza: si sente scorrere sotto i piedi, nell'umidità dell'aria, in un brusìo di cascate lontane. Così, circondati dalle montagne, facciamo un laboratorio sul mare e sulle creature vere e fantastiche che ne popolano le profondità.

I bambini sono rumorosi e entusiasti, provo ad arginare i loro interventi, ma con la mia voce poco profonda e la mia presenza discreta raramente ci riesco. Non fa niente, la scintilla è stata accesa e iniziano le avventure sulla carta.

I bambini più piccoli si mettono subito ad incollare pezzetti di carta colorata, mentre i più grandi usano qualche minuto di riflessione in più ... iniziano a nascere creature fantastiche, pesci-isola e pesci senza bocca, gatti acquatici e vermi spaventosi, creature fosforescenti che si stagliano nell'oscuro della profondità oceanica.

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A uno a uno vengono a raccontarmi la loro creatura, chi presentandola al gruppo, chi sussurrandomene nell'orecchio le fattezze e le capacità strabilianti.

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E così, divertita e un po' stanca, mi infilo nella macchina di Agostino che mi riaccompagna a Dronero, da dove riparto con il buon sapore di una giornata a testa in giù, in cui la montagna si è immersa nel mare.